A Verona, nei giorni 22 - 24 marzo 2012, è stato celebrato il ricordo del decimo anniversario della morte di don Bernardo.
Pubblichiamo in questo post e nei successivi alcuni interventi, tenuti in particolare durante la tavola rotonda del 23 marzo all'Istituto "Lavinia Mondin" in Verona.
Durante la tavola rotonda |
Quando
l’Associazione ha pensato di ricordare don Bernardo nel 10°
anniversario della sua morte, non aveva l’intenzione di fare
propaganda di Bernardo, per farlo conoscere di più, ma sentiva il
bisogno di compiere un atto di riconoscenza e di gratitudine verso di
lui.
Per
farsi conoscere ci pensa lui. Le sue memorie sono stampate in
italiano, in russo (quanti popoli dell’Est parlano questa lingua!),
in polacco e alcune parti in spagnolo e in portoghese. Don Bernardo
non ha bisogno di propaganda, se la fa da solo.
E’
stato un bisogno di gratitudine soprattutto per quelli di noi che
sono più addentro nella ricerca di tutto ciò che riguarda la sua
persona, gli scritti, le azioni e le opere di carità, le
testimonianze, …
Stiamo,
via via, scoprendo la sua figura, così diversa e inimmaginabile da
come l’avevamo conosciuta, così profondamente ricca e fresca,
coinvolgente e travolgente nel suo agire e nel suo testimoniare,
tutta fondata su una spiritualità straordinaria, fatta di Preghiera,
Parola, Eucaristia e devozione a Maria.
Avere
tra mano le testimonianze di quanti l’hanno conosciuto, ci rende
serenamente gioiosi, pienamente capaci di gustare la sua realtà, e
sempre più coinvolti nel tentativo di conoscere e di far conoscere
la bellezza della sua testimonianza di vita.
Le
nostre celebrazioni di ricordo del 10° anniversario hanno avuto eco
sulla stampa veronese e nazionale, e, attraverso Telepace e gli
strumenti moderni dei siti internet, non hanno conosciuto confini.
Anche
Raldon, parrocchia della sua giovinezza e maturità, e Cimego, suo
paese natale nel trentino, hanno promosso celebrazioni e
commemorazioni partecipate e coinvolgenti. Raldon ha organizzato una
mostra e voluto porre in chiesa una lapide ricordo.
In
Russia e in Kazakhstan vi sono stati fatti celebrativi belli, sereni
e toccanti. La presenza dei vari Vescovi e dei Nunzi pontifici, e a
Mosca anche dell’Ambasciatore italiano, esprime da sola i
sentimenti di gratitudine e di gioia. Nella Cattedrale di Mosca una
lapide ne ricorda la persona e l’opera.
Ringrazio
il Signore, ringrazio il Vescovo per la sua viva e attenta
partecipazione, ringrazio i carissimi amici venuti da lontano,
Russia, Kazakhstan, Bielorussia, Georgia e Slovenia, amici che ormai
da anni e anni sono entrati nelle nostre conoscenze. Il Coro della
Cattedrale della Madre di Dio a Mosca ha dato un tocco di bellezza e
di gusto e ci ha fatto ricordare quanto don Bernardo amava la musica.
Anche alla sorella di don Bernardo suor M. Colomba e al suo fratello
Prospero, come pure agli Istituti Paolini, un grazie cordiale ed
amico.
Credo
che si possa dire con serenità e verità che don Bernardo può dare
e dire qualcosa di serio per il nostro vivere cristiano oggi.
Penso
alla sua capacità di creare gioia intorno alla fede, di creare il
gusto e la soddisfazione per la Parola, di creare freschezza e
intensità interiore nel celebrare e nell’adorare l’Eucaristia,
di creare il bisogno di affidarsi a Maria, la mamma del Cielo, di
creare uno spirito ecumenico e universale che aiuti a tenere lo
sguardo sempre aperto a tutti, con amore tenero e sincero, senza
barriere di fede o di razza.
Grazie,
don Bernardo, vivi e riposa in pace con il tuo Signore, e nel cielo
non dimenticarti di noi.
Don
Giuseppe Vantini
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